Sebbene non sia trascorso molto tempo dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del nuovo Decreto Legislativo 101/2020, ossia il nuovo provvedimento legislativo che regolamenta la questione della Radioprotezione in Italia, vi sono già alcuni studenti che hanno deciso di scegliere come argomento centrale della propria tesi di laurea la Direttiva EURATOM 59/2013.
Questo è infatti il caso di Fabiana Martini, ormai neolaureata in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia presso l’Università degli Studi di Foggia, che ha saputo in modo eccezionale trattare uno degli aspetti più importanti di questa nuova legge. La sua Tesi Sperimentale in Fisica Sanitaria, dal titolo “Standardizzazione delle procedure radiologiche in ASL BT: verso l’implementazione del nuovo D.Lgs. 101/2020“, (CdL in TRMIR presso UNIFG, Direttore Prof. G. Guglielmi, Coord. Tirocinio Dott.ssa M. Urbano, relatore Dott.ssa R. Errico) argomenta l’ottimizzazione della dose radiante erogata nel contesto della Radiologia Tradizionale effettuando un confronto tra i parametri espositivi dei protocolli radiografici in uso e quelli riportati nei protocolli pubblicati in forma gratuita sul sito di AITASIT, alla luce chiaramente della nuova normativa sulla Radioprotezione.
Di seguito è riportato il commento della Dottoressa Martini sul lavoro svolto:
“Il lavoro sperimentale è stato condotto su due presidi ospedalieri dell’ASL BT e i dati sono stati raccolti nell’arco temporale di una settimana. Sono state distribuite dalla fisica sanitaria al personale TSRM delle tabelle da compilare nel momento in cui venivano eseguiti gli esami diagnostici (la tabella richiede l’inserimento dei diversi parametri). Dopo diverse analisi di selezione sono stati determinati i protocolli finali. Questi sono stati poi confrontati con i parametri riportati dall’AITASIT. Dalla comparazione è emersa molta discrepanza sia tra i valori esposimetrici che tra i valori della distanza fuoco detettore. Si prenda come esempio la pratica “Radiografia della colonna cervicale LL”: il protocollo ricavato dallo studio presenta 56kV, 30 mAs e una distanza fuoco detettore di 110 cm; il protocollo riportato dal sito dell’Aitasit prevede l’uso di 72 kV, 8 mAs e una distanza fuoco detettore di 115 cm. Facendo un rapporto in proporzione il protocollo ricavato ha un valore mAs più alto del 74% rispetto a quello dell’Aitasit e quindi maggior dose al paziente.”
Certamente si tratta di un lavoro innovativo che si auspica ispiri altri studenti in procinto di laurearsi nell’abbracciare tematiche sempre nuove al fine formarsi ed informare i professionisti che li circondano.
Si conclude l’articolo ripetendo i complimenti alla neodottoressa e augurandole un futuro radioso.